PARLA IL RABBINO GOLDSTEIN, PRESIDENTE DELLA SCUOLA TALMUDICA
DI TRIESTE
"Chi sono i palestinesi?
Probabilmente discendono da ebrei convertiti all’Islam"
Paolo Zeriali
Siamo in compagnia del rabbino Marcello Goldstein, presidente
della Scuola talmudica dl Trieste. Proprio in questi giorni alla Risiera
si tiene un convegno (con annessa mostra) sul Talmud, che è
un testo importante della tradizione ebraica, ma certamente poco conosciuto
al grande pubblico. Tanto che in vari interventi, soprattutto ad opera
di correnti di pensiero antisemite, questo libro viene pesantemente attaccato.
In particolare, lo si considera un testo "razzista", nel quale si afferma
la superiorità degli ebrei rispetto agli altri popoli. Quasi una
manifestazlone di odio nei confronti degll altri. Che c'è di vero?
"Il Talmud, per quelli che lo conoscono, rivela una faccia completamente
diversa. Il Talmud in sintesi è il contratlo di lavoro fra
Dio e il popolo ebraico per dare un servizio all'umanità. Anzi,
l'ebreo viene visto come sacerdote e servo dell'umanità in questo
culto cosmico al Creatore. Quindi non è assolutamenle legato ad
alcun tipo di razzismo.
"La superiorità degli ebrei?
E’ soltanto nel servizio"
Nelle traduzioni di certi passi, riportate su alcuni siti Internet. si afferma che l'ebreo è un uomo e il non ebreo un animale dalle sembianze umane''. Queste cose sono effettivamente contenute nel Talmud?
"Se si trae una frase isolata da un testo antico come questo,
di una civiltà diversa dalla nostra, è facile tirare qualsiasi
tipo di conclusione. Molto spesso il Talmud cita fonti ancora precedenti.
Si sa che il gioco di estrarre da un testo antico una citazione, poi costruirci
sopra un altro significato è facile. Come ho detto prima, se si
parla di una superiorità dell'ebreo questa è solo nel servizio.
Assomiglia in qualche modo alla superiorità del clero. Anche il
clero viene odiato in qualche modo per questa sua distinzione e superiorità,
ma il clero ci tiene a dire che è una superiorità di servizio.
Quindi è molto simile a quella del popolo ebraico".
Un'altra accusa che viene spesso mossa agli Ebrei è
quella di essere una sorta di società chiusa. Si dice che uno può
diventare cristiano, musulmano o marxista, ma non può diventare
ebreo se non è nato in tale comunità.
"Anche questa idea non è assolutamente presente nell'ebraismo.
L'ebraismo è un’etnia generata da questo servizio. Il servizio divino
che l'ebreo si assume, anche chi è di origine non ebraica e prende
su di sé questi precetti, poi è portatore di questo. Ha degli
impegni che si trasformano in una specie di appartenenza etnica. Di fatti,
se si può paragonare l'ebraismo a qualcosa, assomiglia molto di
più ad un partito. I figli dei comunisti sono comunisti anche se
non lo hanno scelto. Però i comunisti tipici sono quelli che hanno
scelto di esserlo. Così anche nell'ebraismo è la stessa cosa.
Chi ha scelto di essere ebreo è l'ebreo. Si è visto nelle
generazioni che l'ebraismo è suggellato sempre da una scelta ad
un certo punto della vita. Si potrebbe dire che l'ebreo è chi vuole
esserlo".
"Non è necessario nascere ebrei, si può diventarlo"
Quindi se un palestinese volesse convertirsi all'ebraismo.
potrebbe farlo?
"Ci sono vari palestinesi che si convertono. Il fatto non viene
molto divulgato, ma ci sono continuamente palestinesi che si convertono".
Possono diventare ebrei a tutti gll effetti?
Hanno tutte le caratteristiche degli ebrei e sono completamenle alla
pari. Certo, chi è ebreo di vecchia data se ne vanta ed in qualche
modo tende a farne un blasone di nobiltà, ma ciò non perché
l'ebraismo non conceda al proselita una parità totale.
Ma ci sono tentazionl di tipo razzista nel mondo ebraico?
"Come in tutti i gruppi. Ovunque ci sono le buone famiglie, le
antiche famiglie, anche in America dove tutti sono lì da poche generazioni.
Ma il proselita che entra ha veramente tutti i diritti degli altri ebrei".
Se l'ebraismo non è un'etnia, allora perché non è
possibile annettere i territori occupati di Gaza e Cisgiordania dando a
tutti i palestinesi la cittadinanza israeliana, per metterli sullo stesso
piano dei loro vicini ?
"Qui bisogna distinguere. Se davvero tutti i palestinesi diventassero
ebrei a tutti gli effetti, non ci sarebbe nessun problema. Se c’è
invece un ostacolo oggi ad annettere i Territori e quindi la popolazione
araba che vi abita, questo è la paura che Israele non sia più
uno Stato a maggioranza ebraica".
Quindi c'è un timore di perdere l’identità.
"Ovviamente ci sarebbe la paura che Israele diventi un altro
paese musulmano. Di paesi musulmani ce ne sono tanti, di ebraico ce n'é
uno solo. Se fossero arrivati 10 milioni di ebrei della diaspora sicuramente
le cose sarebbero andate diversamente: i Territori sarebbero stati annessi
e tutti avrebbero ottenuto la cittadinanza israeliana. Di questo non ho
nessun dubbio".
"Come per i musulmani, anche per noi la base della società è la coppia, non l’individuo"
Si dice che per quanto riguarda la concezione del rapporto
uomo-donna ci sono delle similitudini tra ebrei e musulmani. Può
sembrare una cosa strana, visto che oggi siamo portati a considerare Israele
come un paese totalmente occidentalizzato e proprio per questo molto diverso
dalla realtà araba.
"C'è una similitudine di fondo molto forte per il fatto
che la cellula fondamentale della società non è considerata
l’individuo, ma la coppia e la famiglia. La coppia feconda nell'ebraismo
e nell'Islam sono considerati il mattone della società. Questo crea
una grossa diversità con la concezione occidentale che invece è
basata sull'individuo".
E quindi chi attenta alla solidità della coppia . .
.
"L’elemento singolo che può attentare alla coppia, viene
visto con nessuna simpatia. Questo è identico nel mondo islamico
e nel mondo ebraico ortodosso".
E si dice anche che gli ebrei possono pregare in una moschea.
"Questo è un altro segno della nostra grande vicinanza.
La moschea non viene considerata una sede di culto estraneo per gli ebrei,
mentre pregare in una chiesa dove ci sono delle statue ed altre cose viene
considerato un problema".
"In una moschea possiamo pregare, in una chiesa no"
Questo per l'assenza di immagini?
"Per tutta una serie di cose, anche per lo stesso tipo di culto
sacerdotale. C'è l’Eucarestia, ci sono certi tipi di cose che impediscono
ad un'ebreo di pregare in una chiesa. In una moschea non c'è assolutamente
problema".
Il Talmud ha avuto pochissime traduzioni. La prima mi sembra
sia stata in lingua tedesca, poi in inglese e adesso si sta facendo in
italiano. Se uno vuole conoscere questo testo senza studiare l’ebraico,
che può fare?
"Non è l'ebraico la lingua del Talmud. E' stato scritto
in dialetti aramaici e babilonesi dell’epoca, quindi è ancora più
difficile. Ci sono state moltissime traduzioni parziali, ma la traduzione
completa è stata fatta in Germania all’inizio del Novecento. E'
stata tradotta da un grande conoscitore del Talmud che aveva studiato nelle
accademie lituane. Successivamente, la seconda per importanza, a cavallo
della seconda guerra mondiale, è stata l'edizione in inglese."
"Cinque secoli fa il Talmud si pubblicava in Italia, poi vennero i roghi . . . "
E in italiano?
"Ci sono state traduzioni di varie parti, però non si
è andati neanche vicino alla traduzione completa. Nel nostro sito
(www.chavruta.net),
cerchiamo di dare delle pagine intere con un certo ritmo. E’ molto difficile,
ma abbiamo tradotto buoni pezzi di Talmud, speriamo di arrivare a finirlo".
Il ruolo del Talmud nella cultura mitteleuropea è il
titolo del convegno che si svolge alla Risiera. Qual è stato questo
ruolo e quale potrebbe essere nell'Europa che si sta ricomponendo?
"I1 ruolo de1 Talmud nella cultura europea è stato grandissimo,
ma è come il nostro fiume Timavo: ha un ruolo sotterraneo, in quanto
non bisogna dimenticare che il Talmud è stato perseguitato pesantemente,
messo all’indice e bruciato. In ltalia neI'1553 ci sono stati i roghi del
Talmud".
Perché?
"All'inizio della Controriforma, in effetti, tutte le cose che
potevano dare adito ad uno studio indipendente ed autonomo di testi sacri
venivano colpite. Gli ebrei che studiavano in modo autonomo testi sacri
erano nel mirino. Fino alla metà del 1500 il Talmud viene stampato
in Italia, che è la patria dei suoi studiosi. Dopo i roghi, il Talmud
non viene più edito in Italia e la "corona" del Talmud passa nel
centro Europa. La troviamo particolarmente nella Polonia, in Lituania,
nella Bielorussia. Lì ci sono proprio le cattedrali del Talmud".
"Le analisi del Dna dimostrano che abbiamo gli stessi cromosomi dei palestinesi"
Tornando al rapporto tra arabi ed ebrei, sembra che siano state
fatte delle analisi del Dna dalle quali risulta che tra israeliani e palestinesi
ci sia poca differenza. E’ vero?
"Il cromosoma Y, che è tipico del maschio, dalle analisi
risulta essere molto simile tra gli ebrei di varie provenienze: quelli
biondi della Polonia, gli yemeniti dalla carnagione scura, quelli del Marocco,
ecc. E i palestinesi risultano avere lo stesso cromosoma Y".
Questo cosa significa?
"Potrebbe significare quello che da tanti è stato detto:
il nucleo centrale della popolazione palestinese sarebbe la popolazione
rurale che i romani non erano andati a cacciare dai singoli villaggi e
che con l’avvento dell’Islam fu islamizzata".
Quindi una popolazione . . .
"Una popolazione dal punto di vista razziale di origine ebraica
più pura degli stessi ebrei, di origine totalmente abramica. I cromosomi
di Abramo si trovano nei palestinesi".
Arafat potrebbe avere un’origine ebraica?
"Senz’altro".
"Ogni giorno che passa Israele si avvicina sempre più al mondo arabo"
Nel Terzo Mondo si accusano gli ebrei dl essere alleati di
ferro dell’occidente.
"Se uno riesce ad ascoltare la radio israeliana e a leggere la
letteratura israeliana moderna si accorge che avviene esattamente l'opposto.
C'è un avvicinamento continuo ai popoli circostanti dell’Oriente.
Ogni giorno che passa Israele diventa sempre più orientale".
Nonostante gli autobus che esplodono e tutte le tragedie?
"E' una tendenza inarrestabile e naturale. C'è una naturale
simpatia, un normale avvicinamento tra i popoli, senza contare che anche
i rapporti in realtà fra la popolazione araba e quella ebraica sono
cordiali. Sorprendono i veri rapporti rispetto a quelle che sono invece
le posizioni delle varie organizzazioni, del governo israeliano. La gente
è molto più vicina di quello che si immagina soprattutto
per il fatto, che non bisogna dimenticare, che una grossa parte della popolazione
israeliana viene dai paesi islamici e quindi è di cultura islamica.
Tutti gli ebrei che sono venuti dal Marocco dallo Yemen, dalla Libia e
dalla Tunisia
sono ebrei di ambiente e cultura musulmana".
"L’Islam non rifiuta la presenza del popolo ebraico"
Qualcuno dice addirittura che gli Israelani potrebbero convetirsi
all'Islam e in un futuro più lontano entrare nella Lega araba.
"Anche senza convertirsi all'Islam. L'Islam contempla la presenza
del popolo ebraico e non lo rifluta. Ci sono molte invettive nel Corano
contro il popolo ebraico, però il Popolo del Libro è anche
rispettato".
Proprio queste invettive del Corano (che peraltro non sono
mai razziste, perché non sono rivolte all’intero popolo) possono
aver ingenerato negli ebrei una paura per la diffusione dell'Islam e per
la sua presenza in Occidente?
"Io escluderei assolutamente che gli ebrei abbiano paura dell'Islam.
Forse sono gli unici a non averne paura. Sono gli unici ad essersi misurati
da sempre con questa realtà. Penso che se l'Islam è un problema
per qualcuno. questo sia per l'Occidente e non certo per gli ebrei. Gran
parte della crisi che attualmente viviamo è determinata anche da
tante scelte politiche, soprattutto da parte dei leader dei paesi islamici.
Penso al problema della Siria, che è grossissimo. L'Egitto e la
Giordania sono riusciti a trovare una via per regolare i rapporti con lsraele.
Si vede che la Siria non ci riesce. Però si sa che la Siria ha un
regime molto duro al proprio interno, con una limitazione feroce delle
libertà personali, quindi è un problema a livello di leadership.
Quando viene trasmesso con un'opera di fanatizzazione della popolazione
si hanno fenomeni veramente gravi".