TA'ANIT 5

È permesso copiare e divulgare la presente pagina a condizione che a capo pagina sia riportata la scritta: da "Chavruta" di Rav Mordechai Goldstein
Mishna
5a

La prima Mishna si occupò di quando si inizia a "ricordare" la pioggia (morid hagheshem). Le prossime due Mishnaiot parlano di quando si inizia a "chiedere" la pioggia (uten tal umatar livracha):
Fino a quando chiediamo la pioggia? R'Yehuda dice: Finchè è passato Pesach. R'Meir dice: Finchè è uscito Nissan, perchè è detto: Egli fa scendere la pioggia per voi, yore e malkosh, nel primo mese [Nissan].

Ghemara
La Ghemara mette in luce una difficoltà nel versetto citato nella Mishna:
Gli disse Rav Nachman a R' Yzchak: Yore di Nissan? Yore cade in Marcheshvan! come insegna una Baraita: YORE IN MARCHESHVAN E MALKOSH IN NISSAN.
La Ghemara spiega in versetto:
Gli disse[R'Yzchak a R'Nachman]: Così disse R'Yochanan: Nei giorni di Yoel ben Petuel, il profeta, si adempì questo versetto, perchè vi [nel libro del Profeta Yoel] è scritto: Ciò che ha lasciato il gazam (tipo di cavallette) ha divorato l'arbe (tipo di cavallette) ecc.Dopo sette anni di carestia, di cui quattro di cavallette, Dio fece miracolosamente cadere la pioggia di yore in Nissan, ma normalmente essa cade in Marcheshvan.
La Ghemara si diffonde a narrare il miracolo ai tempi di Yoel e la carestia che lo aveva preceduto. Tutto ciò fa parte di un dialogo tra Rav Nachman e R' Yzchak, in cui ad una domanda di Rav Nachman, R'Yzchak risponde con un insegnamento di R'Yochanan. Vengono così toccati oltre all'argomento della carestia ai tempi di Yoel, altri cinque argomenti che altro non hanno in comune che gli stessi interlocutori e lo stesso modello di domanda e risposta. Alla fine i due Chachamim prendono congedo uno dall'altro:
5b

Quando furono sul punto di prender congedo l'un dall'altro, gli disse [Rav Nachman a R'Yzchak]: Che il maestro mi benedica. Gli disse [R'Yzchak]: Ti racconterò una parabola: A ch cosa ciò può essere paragonato? A un uomo che se ne andava nel deserto, ed era affamato, stanco e assetato. Trovò un albero dai dolci frutti e dall'ombra piacevole e ai cui piedi scorreva una fonte di acqua. Egli mangiò dei suoi frutti, bevette della sua acqua, sedette alla sua ombra e quando se ne voleva andare disse: Albero, albero, con che ti benedirò? Ti dirò: Possano i tuoi frutti essere dolci? Ma i tuoi frutti son già dolci! Possa la tua obra essere piacvole? Ma la tua ombra è già piacevole! Che una fonte d'acqua scorra ai tuoi piedi? Ma la fonte d'acqua scorre ai tuoi piedi! E allora così ti benedirò: Voglia Iddio che tutti i germogli che da te saranno trapiantati siano come te.

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