daf 25 Nedarim - Arba'a Nedarim
25a ARB'A NEDARIM CAPITOLO TERZO NEDARIM

 
È permesso copiare e divulgare la presente pagina a condizione che a capo e a piè pagina sia riportata la scritta da "Chavruta" di Rav Mordechai Goldstein

 
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[da daf 24b: La Ghemara chiede:
Gli disse Ravina a R'Ashi:
Ma forse quell'uomo
vide un nido di formiche
e diede loro 
il nome di "coloro che uscivano dall'Egitto",
e si trova a fare una shevu'ain maniera corretta senza esagerazione ne bugia? E perchè la Baraita chiama questa una shevu'a vacua?da daf 24b]
nedarim daf 25a
La Ghemara risponde
Gli disse Ravina a R'Ashi:
Quando uno fa una shevu'a
la fa secondo la nostra comprensione e non secondo qualcosa che solo lui concepisce,
e noi non pensiamo 
alle formiche.
La Ghemara obietta:
E secondo una propria idea che non corrisponde all'idea di tutti,
non vi è un uomo
che faccia una shevu'a ?
Eppure è insegnato in una Baraita:
QUANDO ESSI
GLI FANNO FARE UNA SHEVU'A,
GLI DICONO:
SAPPI,
CHE NON SECONDO LA CONDIZIONE
CHE HAI TU IN CUORE
NOI TI FACCIAMO FARE LA SHEVU'A
MA SECONDO QUELLO CHE NOI PENSIAMO
E SECONDO QUANTO PENSA IL BET DIN
Per evitare che cosa il Bet Din pronuncia questa ammonizione?
Non è forse per evitare che egli pensi nel momento della shevu'a
a dei pezzetti di legno che si usavano in un gioco
e li chiami in cuor suo zuz, e fa una shevu'a che ha pagato con i suoi zuz, che sono pezzi di legno? e da ciò che la Baraita disse: Secondo quello che noi pensiamo,
deduciamo che in generale esiste un uomo
che fa una shevu'a 
secondo una propria idea che non corrisponde all'idea di tutti e tale shevu'a ha valore?
La Ghemara spiega:
No,
si pronuncia quell'ammonizione della Baraita per escludere "la canna di Rava".
La Ghemara riporta l'episodio della "canna di Rava":
Perchè c'era una volta un tale che era creditore
di una certa somma di zuz presso il suo compare.
Si presentò al cospetto di Rava,
e in sua presenza disse al debitore: Va e pagami quello che mi devi!
Il debitore gli disse: Ti ho già pagato.
A questo punto gli disse Rava al debitore: Se così è che gli hai pagato,
va e fa una shevu'a
che gli hai pagato.
Quello se ne andò e prese una canna,
e vi mise all'interno dei zuz,
e camminava appoggiandosi ad essa
e con essa venne al Bet din.
Quando fu il momento di prendere il sefer tora, il rotolo della Legge,  in mano per giurare disse al creditore:
Tieni questa canna nella tua mano.
Prese il sefer tora
e fece la shevu'a di avergli pagato
tutto quello che si trovava in mano sua come infatti corrispondeva a verità trovandosi ora i zuz nella canna nelle mani del creditore.
Quel creditore, al sentire la sfrontatezza con cui l'altro giurava, si arrabbiò
e nella rabbia spezzò quella canna,
e si riversarono
quei zuz che il debitore aveva nascosto nella canna sul terreno,
ma risutò 
che fece una shevu'a di verità. 
L'ammonizione del Bet din serve ad evitare casi del genere, in cui una shevu'a veritiera nasconde in realtà una truffa, ma non viene pronunciata per evitare una shevu'a in cui c'è disaccordo tra il significato che colui che la fa dà alle parole e il senso comune.
La Ghemara obietta ancora:
E ancora, non vi è uno
che faccia una shevu'a 
secondo una propria idea che non corrisponde all'idea di tutti?
Eppure è insegnato in una Baraita:
E BEN TROVIAMO
IN MOSHE RABBENU,
CHE FECE FARE UNA SHEVU'A
A YISRAEL
NELLE STEPPE DI MOAV,
DISSE LORO:
SAPPIATE,
CHE NON SECONDO QUANTO PENSATE VOI
IO VI FACCIO GIURARE
MA SU QUANTO PENSO IO
E SU QUANTO PENSA L'ONNIPRESENTE,
PERCHÈ È DETTO:
(Deuteronomio 29, 13)
E NON VOI
DA SOLI ecc.
La Ghemara chiarisce il significato della Baraita allo scopo di arrivare all'obiezione voluta:
Cos'è che disse Moshe 
a Yisrael?
Non è forse così che disse loro? -
Forse voi farete delle azioni proibite dalla Tora
e direte: Non abbiamo trasgredito alla shevu'a, perchè facemmo quella shevu'a secondo quello che noi pensavamo nel momento che la facemmo.
Per questo disse loro:
Sappiate che la shevu'a da voi fatta era secondo quanto penso io.
E ciò per evitare che cosa?
Non forse per evitare che dessero
al culto delle stelle
il nome di Dio, e da ciò dedurremmo che in generale
che c'è la possibilità che un uomo faccia una validashevu'a
secondo quello che lui pensa dando un significato personale alle sue parole, diverso dal significato generale comunemente ad esse attribuito? E così, tornando al nostro caso, perchè non può fare una shevu'a chiamando in cuor suo le formiche "coloro che escono dall'Egitto"?
La Ghemara spiega:
Veramente uno non può fare una shevu'a secondo quello che lui pensa, ma la shevu'a è vincolante in rapporto al significato comune delle parole in cui fu pronunciata. L'ammonimento di Moshe che la shevu'a fatta da Yisrael sarebbe stata secondo quanto lui pensava, era necessario perchè 
anche gli idoli
son denominati "dei",
come è scritto:
(Esodo 12, 12)
E su tutti gli dei dell'Egitto ecc.
La Ghemara si interroga su altre possibilità che Moshe aveva di far fare la shevu'a a Yisrael:
E far far loro la shevu'a
che avrebbero adempito alle mitzvot? Perchè Moshe scelse invece di ammonirli che la shevu'a sarebbe stata secondo quanto lui pensava, non forse perchè c'è la possibilità che un uomo faccia una valida shevu'a secondo quello che lui pensa dando un significato personale alle sue parole? 
La Ghemara spiega:
L'ammonimento di Moshe era necessario perchè il termine mitzvotha anche il significato generale di mitvot del re.
E far far loro la shevu'a
che avrebbero adempito a tutte le mitzvot?
Il termine "tutte le mitzvot" ha anche il significatodella mitzva del tzitzit l'obbligo di apporre le frange ai quattro angoli del mantello. Perchè disse il maestro: Vale la mitzva del tzitzit come tutte le mitzvot della Tora.
E far far loro la shevu'a
che avrebbero adempito alla Tora?
Ha il significato di una sola Tora o quella scritta o quella orale.
E far far loro la shevu'a
che avrebbero adempito alle Torot sia quella scritta che quella orale?
Ha il significato della Tora di mincha, cioè le regole del korban mincha,
della Tora del chattat, cioè le regole del korban chattat,
della Tora dell'asham.
E far far loro la shevu'a
che avrebbero adempito [alle Torot]
e alle mitzvot?
[Torot] ha il significato 
della Tora di mincha
e mitzvot ha il significato di mitzvot de re.
E far far loro la shevu'a
che avrebbero adempito alla Tora intera?
La Tora intera ha il significato 
del divieto del culto idolatrico,
come è insegnato in una Baraita:
È COSÌ GRAVE
IL CULTO IDOLATRICO,
CHE COLUI CHE LO RINNEGA
È COME SE AVESSE RICONOSCIUTO
LA TORA INTERA.
E far far loro la shevu'a
che avrebbero adempito 
al divieto del culto idolatrico 
e alla Tora intera?
oppure
ai seicento e tredici
precetti?
La Ghemara spiega:
Veramente uno non può fare una shevu'a secondo quello che lui pensa, ma la shevu'a è vincolante in rapporto al significato comune delle parole in cui fu pronunciata. La ragione per cui Moshe ammonì Yisrael che la shevu'a da loro fatta da  sarebbe stata secondo quanto lui pensava, e non secondo quanto essi pensavano, altra non era,
se non che Moshe Rabbenu optò per la formula
più facile e immediata da capire.

La Ghemara passa a spiegare il secondo esempio di shevu'a vacua della nostra Mishna:
konam SE NON HO VISTO UN SERPENTE COME LA TRAVE DEL FRANTOIO.
La Ghemara intende che il riferimento della Mishna va alla grandezza del serpente e chiede:
Ma proprio no? Non esiste un serpente grande come la trave del frantoio?
Eppure c'era un serpente ai tempi del Re Shevor, al quale gettarono tredici stalle
di foraggio e le ingoiò! Doveva essere ben più grande della trave del frantoio!
La Ghemara spiega:
Disse Shmuel: La somiglianza a cui fa cenno la Mishna sta nella presenza di tacche sul serpente come sono quelle della trave del frantoio.
La Ghemara obietta:
Tutti i serpenti presentano delle tacche e nessuno di loro è completamente liscio!
La Ghemara spiega:
Della presenza di tacche sulla schiena si parla nella Mishna, e queste non si sono mai viste.
La Ghemara obietta:
E che la Mishna ci insegni "con tacche" sulla schiena, perchè usa la similitudine della trave?
La Ghemara spiega:
La Mishna una cosa a latere ci vuole insegnare, che la trave del frantoio ha sul lato superiore delle tacche.
La Ghemara chiede:
E che differenza fa?
La Ghemara spiega:
La differenza c'è nella transazione di vendita e acquisto, e ti insegna: Chi vende una trave del frantoio ad un altro, se il lato superiore ha le tacche, bene, la transazione è valida, e se no, no.

nedarim 25b

Ghemara 25a
Mishna. Nedarim erronei che sono sciolti senza domanda di scioglimento, sono ad esempio:
Uno che disse: Konam su di me che mangerò la tal cosa se ho mangiato e bevuto oggi,
e successivamente si ricorda che ha mangiato e bevuto.

Uno che disse: Konam su di me che mangerò la tal cosa se io mangio
e se io bevo, 
e dimenticò quello che aveva detto e mangiò e bevve.

Uno che disse: Konam
su mia moglie dal godere dei miei beni
perchè ha rubato la mia borsa
e ha bastonato mio figlio,
e si viene a sapere che non lo bastonò
e si viene a sapere che non rubò.

Uno che li vide da lontano
mangiare i fichi nei suoi possedimenti
e disse: Essi siano proibiti per voi come un korban,
e si trova che erano suo padre suo fratello
e vi erano con essi degli altri,
Bet Shammai dicono:
Essi sono permessi il neder sul padre e sul fratello non ha valore,
e quelli che erano con loro sono proibiti il neder su di loro ha valore,
ma Bet Hillel dicono:
Sia questi che quelli sono permessi il neder non ha valore su nessuno.

Mishna 25b
Ghemara.
La Ghemara porta una Baraita che amplia l'insegnamento della nostra Mishna:
È detto in una Baraita:
COME I NEDARIM ERRONEI
SONO PERMESSI
COSÌ LE SHEVU'OT ERRONEE
SONO PERMESSE.
La Ghemara chiede:
Come sarebbero 
le shevu'ot erronee?
Come quelle di R'Kahana e R'Asi,
questo dice:
shevu'a che Rav disse così
e questo dice:
shevu'a che Rav disse così.
Ora evidentemente uno dei due sbaglia, tuttavia la sua shevu'a non è valida, 
perchè ognuno di essi pensa di fare una shevu'a vera e propria, solo che uno sbaglia, e una shevu'a basata su uno sbaglio non è valida.

La Ghemara riporta un passo della nostra Mishna:
Uno che LI VIDE da lontano
MANGIARE i fichi nei suoi possedimenti.
La Ghemara porta una Baraita che amplia l'insegnamento della nostra Mishna:
Nel caso di uno che fece neder di non mangiare carne e bere vino per tutto l'anno, gli cerchiamo una scappatoia chiedendogli se avesse saputo che non ci si deve affliggere di sabato e nelle feste, e se lui ammette di non averci pensato, lo sciogliamo dal neder, a questo proposito al Baraita dice:
LO SI PROSCIOGLIE NEI SABATI
E NELLE FESTE,
ALL'INIZIO
DICEVANO:
QUEI GIORNI SONO PERMESSI
E TUTTI GLI ALTRI GIORNI
SONO PROIBITI,
FINCHÈ VENNE R'AKIVA
E INSEGNÒ: UN NEDER
CHE FU SCIOLTO IN PARTE
È SCIOLTO DEL TUTTO.
La Ghemara riporta la machloket sull'argomento tra Bet Shammai e Bet Hillel:
Disse Rabba che
quando il padrone dei fichi disse:
Se avessi saputo
che papà è tra voi,
avrei detto:
Voi tutti siete proibiti
fuori che papà,
tutti i chachamim
concordano che tutti sono proibiti 
e suo padre è permesso, perchè il suo neder è restato come era, salvo la comunicazione di estraneità del padre,
le loro opinioni non furono divergenti che nel caso in cui il padrone dei fichi disse:
Se avessi saputo
che papà è tra voi,
avrei detto:
Il tale e il tale sono proibiti
e papà è permesso nel qual caso tutto il neder originale fu detto in maniera erronea, e c'è la machloket se venga annullato in parte o del tutto,

Ghemara 25b
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