daf 14 Nedarim - Vellu Mutarin
14a VEELLU MUTARIN CAPITOLO SECONDO NEDARIM

 
È permesso copiare e divulgare la presente pagina a condizione che a capo e a piè pagina sia riportata la scritta da "Chavruta" di Rav Mordechai Goldstein

 
Daf successivo Daf precedente Torna a Daf Yomi

 
[da daf 13b: Ghemara. La Ghemara prende in esame il primo din della nostra Mishna:
La ragione per cui il neder non attechisce è perchè ha detto: Chullinche mangerò da te,
vuol dire che se disse:
Per il chullin che mangerò da te,
ha il significato di "Non sia chullin,
ma korban! E ha fatto un neder.
La Ghemara chiede:
Di chi è la Mishna?
Se tu dici che è secondo l'opinione di R'Meyr,
non è possibile, infatti egli non prende in considerazione il principio: "Deduci da da daf 13b]
daf 14a
ciò che nega ciò che afferma"!
E se dici piuttosto è secondo l'opinione di R'Yehuda,
ma è lo stesso della resha, cioè della precedente Mishna a daf 10b!
La Ghemara spiega:
Già che insegnò 
"come la carne del maiale"
"come il culto delle stelle", che sono espressioni che non danno luogo a neder,
per questo insegnò chullin che è espressione che non dà luogo a neder.
La Ghemara dà un'altra spiegazione:
Disse Ravina:
così la Mishna insegna:
E quelli che usano queste espressioni sono permessi come chi usa l'espressione chullin:
quelli che dicono: Sia come carne di maiale quello che mangio da te,
quelli che dicono: Sia come il culto delle stelle quello che mangio da te.
La Ghemara obietta alla spiegazione di Ravina:
E se non avesse insegnato usando chullin come esempio di espressione che non fa  neder
avrei detto che chi fece un neder con tali espressioni ha bisogno di far richiesta di scioglimento?
Ma vi è forse 
chi la pensa così?
Infatti dal fatto che la Mishna insegna nella sefa:
"colui che dice a sua moglie:
che tu sia per me come mia madre,
gli si apre un varco
da un altro posto", e di per sè non dovrebbe far richiesta di scioglimento perchè non vi fu neder,
deduci che anche nella resha
non c'è bisogno di far richiesta.
La Ghemara conclude:
Piuttosto è chiaro, il Tanna ha citato il caso di chi dice: 
Sia chullin quello che mangio da te, senza necessità sulla scia delle altre espressioni simili.
La Ghemara chiede quale sia la fonte del din che chi ha fatto neder su una cosa proibita non vale:
Da dove impariamo questo din?
Disse il versetto: (Numeri 30, 3)
Un uomo quando abbia fatto un neder di un neder a Dio, dalla ripetizione un neder di un neder si impara che non è neder finchè non abbia fatto neder su una cosa proibita per neder.
La Ghemara obietta anche su questo:
Se è così, persino su una cosa proibita per un divieto della Tora, si può stampare un neder,
infatti è scritto nella continuazione dello stesso versetto: per proibire un divieto alla sua anima, in cui proibire un divieto è una ripetizione da cui si può imparare questo din.
La Ghemara respinge questa obiezione:
La ripetizione per proibire un divieto è necessaria per quanto insegna la Baraita a daf 12a:
QUAL'È UN DIVIETO
DETTO NELLA TORA ecc.
La Ghemara spiega ora la sefa della nostra Mishna:
COLUI CHE DICE A SUA MOGLIE
CHE TU SIA PER ME
COME MIA MADRE ecc.
La Ghemara attacca da una Baraita:
E attaccarono indicando una contraddizione con questa Baraita:
CHE TU SIA PER ME
COME LA CARNE DI MIA MADRE,
COME LA CARNE DI MIA SORELLA,
COME L''ORLA,
E COME LA FRAMMISTURA DELLA VIGNA
NON HA DETTO NULLA e nella nostra Mishna è detto che in questo caso deve far richiesta di scioglimento!
La Ghemara spiega:
Disse Abbaye:
Non ha detto niente 
mideoraita,
ma deve far richiesta di scioglimento miderabbanan.
La Ghemara porta un'altra spiegazione:
Disse Rava:
Quello che è detto nella Baraita vale per studiosi della Tora,
quello che è detto nella nostra Mishna vale per ignoranti.
La Ghemara porta un sostegno alla spiegazione di Rava:
Infatti una Baraita insegna:
COLUI CHE FA NEDER SULLA TORA
NON HA DETTO NULLA.
E disse R'Yochanan:
E deve far richiesta di scioglimento ad uno studioso.
E disse R'Nachman:
E uno studioso della Tora
non deve far richiesta di scioglimento.
daf 14b
La Ghemara porta la Baraita di cui sopra imparammo la resha:
COLUI CHE FA NEDER SULLA TORA
NON HA DETTO NULLA,
SU CIÒ CHE VI È SCRITTO,
LE SUE PAROLE HANNO VALORE,
SU DI ESSA
E SU CIÒ CHE VI È SCRITTO,
LE SUE PAROLE HANNO VALORE.
La Ghemara chiede:
La Baraita insegna:
SU CIÒ CHE VI È SCRITTO,
LE SUE PAROLE HANNO VALORE,
SU DI ESSA
E SU CIÒ CHE VI È SCRITTO
occorre dirlo?
La Ghemara spiega:
Disse R'Nachman:
Non è difficile:
Questo che è detto nella sefa: Su di essa e su ciò . . . nel caso in cui il sefer Tora è posato
sulla terra dinnanzi a lui ed egli non lo tiene in mano.
Questo che è detto nella resha: Su ciò . . . nel caso in cui lo tiene in mano.
Quando è posato sulla terra possiamo pensare che 
il suo pensiero è alla pergamena perciò se non dice: Su di essa e su ciò . . . , non ha valore.
quando lo tiene in mano,
il suo pensiero è
agli ammonimenti che vi sono scritti perciò basta che dica: Su ciò . . . , e la sua shevu'a vale.
La Ghemara porta una seconda spiegazione:
E se vuoi dì:
Tutta la Baraita parla di quando il sefer Tora è posato sulla terra,
e questo ci vuole insegnare,
che benchè sia posato 
sulla terra, ed egli non lo tiene in mano,
siccome ha detto:
"Su ciò che vi è scritto", ha valore,
e nella forma di questo: Su ciò . . .  e non bisogna neppure dire questo: Su di essa e su ciò . . . 
la Baraita ha insegnato.
La Ghemara porta una terza spiegazione:
E se vuoi dì:
Anche la proposizione mediana della Baraita: Su ciò . . . 
parla del caso in cui lo tiene in mano, il sefer Tora,
e questo ci vuole insegnare,
che siccome lo tiene in mano,
benchè non disse
altro che: Su di essa, e non ricordò affatto ciò che vi è scritto,
è come se avesse detto:
Su ciò che vi è scritto.
Ghemara 14ab
Mishna. Chi dice: Konam
che io dormo,
che io parlo,
che io cammino; 
chi dice alla donna:
konam che ho rapporti con te,
costui è
nel "non profanerà la sua parola".
Mishna 14b
Ghemara. La Ghemara riporta una machloket tra Amoraim:
Fu detto:
A proposito di colui che disse: Konam sui miei occhi sul dormire oggi, cioè faccio neder di non dormire oggi, se dormirò domani,
Disse R'Yehuda in nome di Rav:
Non dorma oggi
per tema che dorma anche domani e trasgredisca al "non profanerà".
Ma R'Nachman disse:
Dorma pure oggi, e non temiamo
che dorma anche domani,
e concorda R'Yehuda,
quanto a uno che dice: Konam sui miei occhi sul dormire
domani se dormirò oggi,
che dorma oggi, perchè non temiamo che dorma tutti due i giorni.
Ghemara 14b
Daf successivo Daf precedente Torna a Daf Yomi
È permesso copiare e divulgare la presente pagina a condizione che a capo e a piè pagina sia riportata la scritta da "Chavruta" di Rav Mordechai Goldstein