Ketubbot - Metziat Haisha - 70
70a METZIAT HAISHA CAPITOLO SESTO KETUBBOT

 
È permesso copiare e divulgare la presente pagina a condizione che a capo e a piè pagina sia riportata la scritta da "Chavruta" di Rav Mordechai Goldstein

 
Daf successivo Daf precedente Torna a Daf Yomi

 
. . . . . .
Hadran 'Alach Metziat Haisha



 
 
Ketubbot - Hamadir - 70

 
70a CHI PROIBISCE PER VOTO CAPITOLO SETTIMO KETUBBOT

 
Mishna

 

Chi proibisce per voto a sua moglie di trarre da lui vantaggio, fino a trenta giorni può nominare un incaricato che la mantenga, se il voto dura più di ciò, di trenta giorni, la deve far uscire dalla sua casa con il ghete le deve pagare la ketubba
R'Yehuda dice:
Presso un Israel, per un mese la può tenere ancora come moglie, e allo scadere di due mesi, la deve far uscire e le deve pagare la ketubba, presso un Kohen, per due mesi la può tenere, e allo scadere di due mesi, la deve far uscire e le deve pagare la ketubba.
Chi proibisce per voto a sua moglie di assaggiare un dato frutto, la deve far uscire e le deve pagare la ketubba. 
R'Yehuda dice:
Presso un Israel, per un giorno la può tenere ancora come moglie, e allo scadere di due giorni, la deve far uscire e le deve pagare la ketubba, presso un Kohen, per due giorni la può tenere, e allo scadere di due giorni, la deve far uscire e le deve pagare la ketubba.
Chi proibisce per voto a sua moglie di adornarsi di una data specie monile, la deve far uscire e le deve pagare la ketubba.
R'Yose dice:
Nel caso di donne povere non tanto abituate ad ornarsi, egli deve divorziarle e pagar loro la ketubba nel caso in cui non ha posto limite di tempo al suo voto, ma se si tratta di donne ricche, se proibì loro di adornarsi per trenta giorni, deve farle uscire e deve pagar loro la ketubba.
Mishna 70a
Ghemara La Ghemara solleva un'obiezione rivolta alla reshadella Mishna:
Siccome è obbligato nei suoi riguardi a provvedere al suo mantenimento come può proibirle per voto di farsi mantenere? Forse che è in suo potere di soprassedere al suo obbligo? Eppure è insegnato in una Mishna: "FACCIO VOTO DI NON FARE COSE DI CUI TU POSSA GODERE" EGLI NON DEVE neppure ANNULLAREtale voto da lei fatto perchè esso si annulla da sè, quindi, siccome lei è obbligata nei suoi riguardi, non è in suo potere di soprassedere al suo obbligo. Anche nel nostro caso siccome lui è obbligato nei suoi riguardi, non è in suo potere di soprassedere al suo obbligo.
La Ghemara spiega:
E invece, dal momento che il marito può dirle: "Fa uscire l'opera delle tue mani che dovresti dare a me come tuoi alimenti che sarei obbligato a passarti" Facciamo conto che egli le dica: "Fa uscire l'opera delle tue mani come tuoi alimenti" e siccome con ciò non è più obbligato al suo mantenimento il voto ha valore.
La Ghemara obietta a tale spiegazione:
Ma se sussiste ciò che disse R'Huna in nome di Rav, infatti disse R'Huna in nome di Rav: Può essere che una donna dica a suo marito: "Non voglio essere mantenuta e non voglio fare" se lei dice: Faccio voto di non fare cose di cui tu possa godere", perchè egli non deve neppure annullare? Diciamo anche in quel caso: Dal momento che lei può dire: "Non voglio essere mantenuta e non voglio fare", facciamo conto che lei dica: "Non voglio essere mantenuta e non voglio fare" e non essendo obbligata a fornirgli l'opera delle sue mani, il suo voto, se non prontamente annullato, ha valore! Ora il suo voto si annulla perchè in effetti lei non ha pronunciato la frase: "Non voglio essere mantenuta e non voglio fare", così pure non può aver valore il voto di cui parla la Mishna perchè in effetti lui non ha pronunciato la frase: "Fa uscire l'opera delle tue mani come tuoi alimenti".
. . . . . .
Daf successivo Daf precedente Torna a Daf Yomi
È permesso copiare e divulgare la presente pagina a condizione che a capo e a piè pagina sia riportata la scritta da "Chavruta" di Rav Mordechai Goldstein