La Ghemara riporta le parole di R'Huna
al fine di muovere una nuova obiezione a Rabba:
Vieni a sentire una prova contro Rabba da quel che chiese
Shmuel a R'Huna: Due che portarono
un ghet da un paese d'oltremare, debbono dire "Dinnanzi a noi fu
scritto e dinnanzi a noi fu firmato" o non sono obbligati? Gli disse R'Huna:
Non sono obbligati, perché cosa sarebbe se dicessero: Dinnanzi
a noi la divorziò il marito le consegnò il ghet
o lo consegnò ad uno shaliach di lei, forse che non sarebbero
degni di fede? Quindi quando due testimoni consegnano il ghet
il marito non può più contestarlo ed esso ha valore anche
se non dicono: Dinnanzi a noi fu scritto e dinnanzi a noi fu firmato. Ciò
per Rava va bene,
ma per Rabba è difficile perché
ancora non si ha una conferma che il ghet fu compilato lishmah
e anche i due shelichim dovrebbero dire: Dinnanzi a noi . . .
La Ghemara
spiega a favore di Rabba:
Di cosa ci stimo occupando qui? Di cosa
parla R'Huna quando dice che il ghet può essere convalidato
da due shelichim che non dissero: Dinnanzi a noi . . .? Di un ghet
che fu compilato in un paese d'oltremare dopo che colà ebbero
studiato [aprendo il Sito "Chavruta", nota di un tardo
commentatore] che un ghet va scritto lishmah. - !
-
La Ghemara
obietta:
Se così fosse, anche uno soltanto
potrebbe fare a meno di dire: Dinnanzi a me fu scritto e dinnanzi a me
fu firmato! Ma questo non sembra essere il parere di R'Huna.
La Ghemara
spiega a favore di Rabba:
Anche dopo che ebbero studiato uno shaliach
deve
dire: Dinnanzi a me fu scritto e dinnanzi a me fu firmato, e ciò
è un decreto rabbinico in previsione che la situazione volga
di nuovo al peggio e di nuovo quelli d'oltremare non sappiano che un
ghet
va scritto lishmah.
La Ghemara
obietta:
Se così fosse che vi è un
tale decreto, anche in due dovrebbero dire: Dinnanzi a noi . . .,
e torna l'obiezione iniziale a Rabba: Come mai R'Huna disse che se sono
in due non devono dire?
La Ghemara
spiega a favore di Rabba:
Due che portano un ghet non è
cosa che accade di frequente e su una
cosa che non accade di frequente Rabbanan non emisero decreti e per
questo il ghet è kasher anche se non dissero:
Dinnanzi a me fu scritto e dinnanzi a me fu firmato.
La Ghemara
obietta:
E allora una donna che porta il proprio
ghet
ad un determinato Bet Din per incarico del marito che non é
certo
una cosa frequente e ciononostante è insegnato nella Mishna:
LA DONNA MEDESIMA PUÒ PORTARE IL PRORIO GHET da un paese
d'oltremare SOLO CHE DEVE DIRE: DINNANZI A ME FU SCRITTO E DINNANZI
A ME FU FIRMATO! Come mai il decreto rabbinico di dire: Dinnanzi .
. ., vale per la donna, che raramente porta il proprio ghet,
come vale per qualsiasi altro shaliach?
La Ghemara
spiega:
I Chachamim non esentarono la donna dal dire:
Dinnanzi . . ., per non far distinzioni nell'ambito della shelichut
tra
uno shaliach e l'altro che portano un ghet da un paese d'oltremare.
La Ghemara obietta:
Se così fosse, anche il marito che
porta il ghet da un paese d'oltremare dovrebbe dire: Dinnanzi .
. ., ! E allora perché è insegnato in una Baraita: LUI
STESSO SE PORTA IL SUO GHET NON DEVE DIRE: DINNANZI A ME FU SCRITTO
E DINNANZI A ME FU FIRMATO?
La Ghemara
spiega:
Per quale ragione Rabbanan dissero: DEVE DIRE:
DINNANZI A ME FU SCRITTO E DINNANZI A ME FU FIRMATO? Perché non
venga il marito a contestare il ghete a renderlo pasul,
ora nel caso in cui è lui stesso che lo porta con le sue
mani sarà lui stesso che lo contesterà?
Per questo il
marito è naturalmente escluso dall'insieme degli
shelichim che
son tenuti a testimoniare che il ghet fu compilato
lishmah. |