La Ghemara obietta:
Ma questi punti che contraddicono R'Elazar sono due! E non uno come disse la Ghemara! [daf 14a] In effetti è uno, perché è per una sola ragione che l'opinione di R'Elazar differisce dall'interpretazione della Baraita su questi due punti. Infatti è perché R'Elazar disse che la machloket tra R'Meyr e Chachamim riguarda il caso in cui il debitore non ammette il debito - che poi egli deve spiegare la loro machloket in tal maniera che dà luogo ad una duplice divergenza con l'interpretazione della Baraita.
La Ghemara riporta la doppia confutazione di Shmuel:
E la Baraita porta a la confutazione di Shmuel in due punti: Uno dei punti è come quello di R'Elazar, infatti anch'egli sostiene che la Mishna tratti il caso in cui il debitore non ammette il debito. E uno il secondo dei dei punti è che Shmuel disse: Se uno trovò un documento di acquisizione al mercato - lo restituisca al proprietario e non temiamo un pagamento già avvenuto e una collusione. E in ciò vi è una confutazione di Shmuel nella Baraita perché qui essa insegna: NONOSTANTE CHE ENTRAMBI AMMETTONO - NON RESTITUISCA NÉ ALL'UNO NÉ ALL'ALTRO. Quindi sì che temiamo un pagamento. E tanto più qui, nel caso in cui il love non ammette il debito, temiamo un pagamento già avvenuto, come egli stesso sostiene.
 

La Ghemara riporta la spiegazione di Shmuel della posizione dei Chachamim nella nostra Mishna:
Disse Shmuel: Qual'è la ragione di Rabbanan nella nostra Mishna, quando dicono che persino se il documento di debito non attesta diritti del creditore sui beni immobili del debitore, ciò nonostante il creditore ha il diritto di riscuotere il debito appropriandosi di beni immobili venduti dal debitore successivamente alla data del prestito? Essi sostengono che il fatto che nel documento non sia scritta una clausola di garanzia che attestati il diritto sui beni immobili del debitore è un errore dello scriba. Tale garanzia si considera implicita al documento.
La Ghemara indica una contraddizione tra la posizione di Shmuel qui e un suo insegnamento altrove:
Disse Rava bar Iti a R'Idi bar Avin: Forse che Shmuel disse così? Ma Shmuel disse: Se lo scriba abbia da annotare compensi per migliorie, che il pagamento venga fatto da beni di prima scelta, e attestazione del diritto su beni immobili, per tutto ciò egli deve consultarsi con la persona che gli ha commissionato il documento. - ? - Dobbiamo concludere che quello degli Amoraim che riportò questo non riportò quello? Cioé siamo in presenza di fonti che si contraddicono quanto all'insegnamento di Shmuel?
La Ghemara spiega:
Non è difficile: Qui dove spiega la posizione di Rabbanan, si tratta di un documento di prestito per cui non è necessaria l'attestazione del diritto sui beni immobili, perché non vi è chi dia denaro così senza essere protetto in qualche maniera. Qui quando si parla di "migliorie, prima scelta e diritto" si tratta di un documento di compravendita, nei riguardi del quale si deve scrivere la clausola di garanzia ed essa non è implicita come nel caso del prestito, perché si dà il caso di uno che acquisti un terreno anche per un solo giorno.
La Ghemara riporta un episodio in cui appare questa distinzione tra documenti di prestito e documenti di compravendita:
Come la storia di Avua bar Idi che acquistò il piano superiore di una casa da sua sorella, e venne un creditore di sua sorella e gliela portò via in base al debito di sua sorella. Avua bar Idi si recò alla corte di Shmuel per aver soddisfazione ed essere risarcito da sua sorella. Shmuel gli disse: Tua sorella ti scrisse nel documento che ti consegnò una clausola di garanzia che ti dia diritto ad essere risarcito? Gli disse: No. Gli disse Shmuel: Se è così, va in pace. Cioé non puoi fare nulla. Gli disse Avua bar Idi: Ma Sussignoria ha detto: Una clausola di garanzia che attestati il diritto sui beni immobili del debitore è un errore dello scriba! Gli rispose Shmuel: Questo vale per i documenti di credito, ma per i documenti di compravendita - no, perché si dà il caso di uno che acquisti un terreno anche per un solo giorno.
La Ghemara passa a parlare dell'acquisto di un campo con o senza clausola di garanzia:
Disse Abbaye: Nel caso in cui Ruven vendette un campo a Shimon con clausola di garanzia attestante il diritto di Shimon a ricevere di ritorno il suo denaro se il campo gli fosse tolto da un creditore di Ruven, e venne un creditore di Ruven e voleva portarglielo via - la legge è che Ruven può andare e citarlo il creditore per impedirgli di togliere il campo a Shimon e quello non può dirgli: Tu non sei la mia controparte, perché Ruven gli dirà: Ciò che togli da lui - tornerà ad essere chiesto a me in base alla garanzia che ho scritto a Shimon.
La Ghemara presenta un'altra opinione al proposito:
C'è chi dice: Ciò avviene persino senza che Ruven al momento di vendere il campo a Shimon gli abbia scritto una garanzia, perché Ruven può dire al creditore: Non mi va che Shimon abbia un rancore verso di me, basta questo a dare a Ruven la possibilità di presentarsi come parte in causa.
 

La Ghemara riporta una legge su un argomento simile:
Disse Abbaye:  Nel caso in cui Ruven vendette un campo a Shimon senza clausola di garanzia, e vennero fuori delle persone che vantano diritti su di esso dicono cioé che il campo appartiene a loro e Ruven non poteva venderlo a Shimon. Finché Shimon non ha pagato o fatto atto di presa di possesso [daf 14b] - egli può ricredersi, dal momento in cui ha fatto atto di possesso di esso non può ricredersi. Perché Ruven può dirgli a Shimon: Un sacco di groppi lo sapevi e te lo sei preso senza alcuna garanzia.
La Ghemara si domanda:
Da quando è considerato l'atto di  Shimon come un atto di presa di possesso del campo di Ruven, dopo di che non può tornare indietro? Da quando ha passeggiato sul confine del campo in questione.
La Ghemara propone un'altra opinione:
E ci son quelli che dicono: Tutto ciò vale anche con una clausola di garanzia scritta nel contratto di compravendita. Infatti Ruven può dire a Shimon: Mostrami la ricevuta della sottrazione e ti pagherò. Tuttavia fino a quella data tu mi devi pagare il campo.
 

La Ghemara discute ora sui diritti di chi acquistò un terreno rubato:
Fu detto: A proposito di uno che vendette un campo ad un suo compare e venne fuori che non era suo, Rav disse: Il compratore ha diritto al denaro e ha diritto a ricevere un indennizzo per le migliorie apportate al campo, Shmuel invece disse: Al denaro - ha diritto, alle migliorie - non ha diritto.
La Ghemara riporta un'indagine sul responso di Shmuel:
Portarono il seguente quesito a R'Huna: Se il venditore si pronunciò esplicitamente con lui il compratore sulle migliorie, che se ne avesse apportate sarebbe stato ricompensato, quale è la legge? Il motivo di Shmuel per cui in risposta a Rav egli afferma che il compratore non ha diritto alle migliorie è perché il venditore non si pronunciò esplicitamente sulle migliorie? Ma se qui  il venditore si fosse pronunciato esplicitamente con il compratore su di esse il compratore dovrebbe venir risarcito? Oppure il motivo di Shmuel è che siccome il venditore non possiede quel terreno - e il denaro che il compratore pagò è da considerarsi come un prestito, nel momento in cui il venditore gli restituisce il prezzo del campo ed aggiunge il risarcimento per le migliorie ciò pare un interesse? R'Huna gli disse: Sì, poi gli disse : No, e la cosa era incerta al suo avviso.
La Ghemara riporta un responso di Shmuel in materia:
Fu riferito che disse R'Nachman in nome di Shmuel: Al denaro - il compratore ha diritto, alle migliorie - non ha diritto, nonostante che il venditore si sia pronunciato esplicitamente sulle migliorie. Per che motivo? Siccome il venditore non possiede quel terreno - se il compratore riceve un compenso per le migliorie è come se vi è un compenso per il suo denaro che dette al venditore ed egli se lo prende.
La Ghemara obietta in base ad una Mishna di Ghittin 48b:
Rava attaccò R'Nachman da una Mishna: NON RISCUOTIAMO PER IL CONSUMO DEGLI USUFRUTTI, PER LE MIGLIORIE DEI TERRENI, PER IL NUTRIMENTO DELLA MOGLIE E DELLE FIGLIE DAI BENI ASSERVITI, IN VISTA DEL COMUNE BENESSERE. È da beni asserviti cioé venduti da un debitore successivamente alla data del debito e quindi asserviti al debito che noi non riscuotiamo, ma da beni liberi cioè ancora in possesso del debitore noi sì che riscuotiamo. E tuttavia la Mishna insegna: PER LE MIGLIORIE DEI TERRENI! Qui la Mishna insegna che il compratore non può riscuotere un risarcimento per delle migliorie apportate a terreni, da beni già venduti dal suo venditore ma può riscuotere da beni ancora in possesso del venditore. Quale è il caso a cui si riferisce questa Mishna? Non è forse il caso di uno che comprò da un ladro ed ora reclama un compenso per le migliorie da lui apportate ad un campo che gli è stato tolto dal legittimo proprietario? A quanto pare la Mishna insegna che tale compratore ha diritto anche al risarcimento delle migliorie e non come disse R'Nachman?
La Ghemara risponde: 
No, la Mishna non si riferisce ad uno che comprò da un ladro. Piuttosto si riferisce al caso in cui la terra acquistata fu migliorata e poi tolta al compratore da un creditore del venditore. In tal caso se il venditore risarcisce il compratore delle migliorie apportate al campo, ciò non ha l'aspetto di un prestito a interesse. R'Nachman disse che le migliorie apportate ad un campo rubato non possono essere ricompensate.
La Ghemara obietta:
Se come tu dici la Mishna si riferisce ad un creditore - spiegami la resha che dice: NON RISCUOTIAMO da beni già venduti PER IL CONSUMO DEGLI USUFRUTTI, ora se la Mishna si riferisce al risarcimento di un compratore per l'usufrutto del campo che fu portato via da un creditore assieme al campo stesso, ha forse il creditore il diritto di portarsi via l'usufrutto da un compratore assieme al campo? Ma Shmuel disse: Il creditore riscuote le migliorie apportate al campo assieme al campo, le migliorie - sì, ma l'usufrutto no! Piuttosto è ovvio che il primo caso della Mishna si riferisce a un ladro di un terreno che lo vende e a un derubato che lo porta via al compratore assieme a tutto l'usufrutto. E siccome la resha cioé il primo caso si riferisce ad un ladro e a un derubato - anche la sefa cioé il secondo caso si riferisce ad un ladro e a un derubato. Comunque sia la Mishna insegna che il compratore può essere ricompensato dal ladro per le migliorie apportate al campo che gli venne tolto dal legittimo proprietario e non come insegnò R'Nachman!
La Ghemara ribatte:
Cosa vuol dire? Quello il primo caso che parla di ricompensa per l'usufrutto si occupa di ciò che lo riguarda cioé di una terra rubata ripresa dal legittimo proprietario, e quello il secondo caso che parla di ricompensa per le migliorie si occupa di ciò che lo riguarda cioé di un terreno portato via da un creditore. Ciò non tocca il responso di R'Nachman.
La Ghemara attacca da una Baraita:
Eppure vi è una Baraita che non insegna così: COME SAREBBE - PER LE MIGLIORIE DEI TERRENI? SE UNO RUBÒ UN CAMPO AL SUO COMPARE, E ORA ESCE DI SUA MANO, RISCUOTE IL PREZZO DAI BENI ASSERVITI E LE MIGLIORIE RISCUOTE DAI BENI LIBERI. Come sarebbe a dire? Se tu dici come la Baraita e cioé che si tratta di un caso in cui il ladro non vendette il campo rubato - il ladro da chi riscuote per un campo che ha rubato? Piuttosto non si tratta invece di uno che rubò un campo dal suo compare e lo vendette ad un altro e questi gli apportò delle migliorie? E la Mishna dice che il compratore del campo rubato riscuote la ricompensa per le migliorie! E ciò è in contraddizione con quanto affermato da R'Nachman.
La Ghemara respinge l'attacco:
Gli direbbe R'Nachman a Rava: Non hai forse interpretato la Baraita introducendo l'idea che il campo sia stato rubato e venduto ad un altro? Se così è, puoi anche interpretarla come riferentesi ad un creditore. Siccome la Baraita si lascia interpretare nelle due direzioni essa non costituisce una difficoltà a quanto fu da me affermato.
La Ghemara vuol portare una prova:
Vieni a sentire una prova da una Baraita che discute la Mishna citata sopra: COME SAREBBE - PER IL CONSUMO DEGLI USUFRUTTI? SE UNO RUBÒ UN CAMPO AL SUO COMPARE, E ORA ESCE DI SUA MANO, RISCUOTE IL PREZZO DAI BENI ASSERVITI E L'USUFRUTTO RISCUOTE DAI BENI LIBERI. Come sarebbe a dire? Se tu dici come la Baraita e cioé che si tratta di un caso in cui il ladro non vendette il campo rubato - il ladro da chi riscuote per un campo che ha rubato? Piuttosto non si tratta invece di uno che rubò un campo dal suo compare e lo vendette ad un altro e questi gli apportò delle migliorie fino al momento del raccolto e allora gli fu portato via? E la Mishna dice che il compratore del campo rubato riscuote dal venditore (il ladro) la ricompensa per l'usufrutto che gli viene portato via assieme al campo! A quanto pare, anche se la terra non era proprietà del venditore, e il denaro che egli ricevette dal compratore è visto come un prestito, il risarcimento che il compratore riceve per il prodotto che gli è stato sottratto assieme al campo, non è visto come un interesse su un prestito! E ciò è in contraddizione con quanto affermato da R'Nachman.
La Ghemara respinge questa prova:
Disse Rava: Qui di cosa  ci stiamo occupando? Del caso in cui rubò dal suo compare un campo pieno di frutta, e consumò il prodotto, e vi scavò dei pozzi, dei canali e delle grotte causando la svalutazione del campo. Quando il derubato viene a riscuotere il prezzo del campo che gli fu rubato - ricuote dai beni asserviti del ladro cioé dai beni che il ladro vendette dopo il furto. Quando il derubato viene a riscuotere il risarcimento per il prodotto, che il ladro ha consumato, egli riscuote dai beni liberi del ladro.
La Ghemara riporta un'altra possibile spiegazione della Baraita secondo la quale R'Nachman non viene confutato:
Rabba bar Bar Huna disse: Come nel caso,