È permesso copiare e divulgare la presente pagina a condizione che a capo e a piè pagina sia riportata la scritta da "Chavruta" di Rav Mordechai Goldstein
La Ghemara riporta una diatriba su quest'ultimo punto:
Dissentirono su questo R'Natan e Rabbanan, uno disse: Tre giorni studiarono sula sua tomba, [17a] e uno disse: Sette giorni, e vi è chi al proposito disse che avesse detto: Trenta giorni.
 

La Ghemara riporta una Baraita che parla delle celebrazioni funebri per il re Chizkiyahu:
Rabbanan insegnarono: (Cronache II 32, 33): E FECERO A LUI  "a lui" - in ebraico è "LO", lamed vav, che ha il valore numerico di 36 ONORE ALLA SUA MORTE - QUESTO È CHIZKIYA RE DI GIUDA, CHE USCIRONO DINNANZI A LUI TRENTASEI MILA CHE SCOPRIVANO LA SPALLA, PAROLE DI R'YEHUDA. GLI DISSE R'NECHEMIA: MA NON LO FECERO DINNANZI AD ACHAV? PIUTTOSTO, CHE POSERO UN ROTOLO DELLA LEGGE SUL SUO LETTO, E DISSERO: QUESTI ADEMPÌ CIÒ CHE IN QUESTO È SCRITTO.
La Ghemara chiede:
E oggigiorno facciamo ancora così?
La Ghemara risponde:
Quanto a tirare fuori il rotolo della legge, anche oggi lo tiriamo fuori per onorare il funerale di un uomo importante, quanto a posarlo sul feretro, non lo posiamo.
La Ghemara offre un'altra versione:
E se preferisci puoi dire: Quanto a posare il rotolo della legge sul feretro, lo posiamo, quanto a dire "adempì", non lo diciamo.
La Ghemara riporta un episodio:
Disse Rabba bar Bar Chana: Ero andato da R'Yochanan per chiedere dei responsi, nel momento in cui si stava recando al gabinetto gli chiesi una cosa, non ci rispose fino a che non si lavò le mani, si mise i filatteri che aveva deposto prima di entrare nel posto e recitò la benedizione, solo allora ci disse: Persino "adempì questi ciò che è scritto in questo" diciamo oggi nel funerale di un uomo importante, ma "studiò questi ciò che è scritto in questo" non diciamo. Ma nel funerale del re Chezkiya dissero anche "Studiò questi quanto è scritto in questo".
La Ghemara obietta:
Ciò vorrebbe dire che lo studio è superiore all'adempimento dei precetti! Eppure fu detto: Grande è lo studio della Tora perché lo studio porta all'adempimento! Quindi in definitiva l'adempimento è il fine, ed è quindi la cosa più importante.
La Ghemara risponde:
Questa obbiezione non è difficile da respingere: Questo che l'adempimento è superiore allo studio vale per l'imparare per sé, questo che lo studio è superiore all'adempimento vale per l'insegnare agli altri.
 

La Ghemara chiede quale sia l'interpretazione di un versetto:
Disse R'Yochanan in nome di R'Shimon ben Yochai, cosa vuol dire quel che è scritto: (Isaia 32, 20) Beati voi che seminate con qualsiasi acqua, che mandate il bue e l'asino -?-
La Ghemara spiega:
Il versetto vuol dire: Ognuno che si occupa di Tora e di buone opere - si aggiudica i beni di due tribù. Come è detto: Beati voi che seminate con qualsiasi acqua - e la semina altro non è che l'elemosina, come è detto: (Osea 10, 12) Seminate per l'elemosina e mietete con benevolenza, e l'acqua altro non è che la Tora, come è detto: (Isaia 55, 1) O voi tutti che siete assetati venite all'acqua.
La Ghemara continua:
E si aggiudica i beni di due tribù, si aggiudica un baldacchino come Yosef, simboleggiato dal bue, come è scritto: (Genesi 49, 22) Un albero fruttifero è Yosef . . . le cui propaggini salgono sul muro e formano un baldacchino di foglie e di frutti, e si aggiudica il patrimonio di Yissachar, simboleggiato dall'asino, come è scritto: (Genesi 49, 14) Yissachar è un asino robusto e carico di molti beni.
La Ghemara propone una versione alternativa:
C'è chi invece interpreta in altra maniera i beni delle due tribù e dice : I suoi nemici gli cadono dinnanzi come a Yosef, come è scritto: (Deuteronomio 33, 17) Con esse  colpirà tutti i popoli assieme fino ai confini della terra, e si aggiudica la comprensione come Yissachar, come è scritto: (Cronache I 12, 32) E dai discendenti di Yissachar che hanno la comprensione dei tempi e sanno cosa debba fare Israel.
 
 

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