È permesso copiare e divulgare la presente pagina a condizione che a capo e a piè pagina sia riportata la scritta da "Chavruta" di Rav Mordechai Goldstein
La Ghemara propone una terza soluzione:
Resta che il caso in questione è quello in cui il bue del prestatore danneggiò il bue del prestatario, solo che qui, di cosa ci stiamo occupando? Del caso in cui il custode prese su di sé la custodia del suo corpo del bue da eventuali danni,[daf 14a]e non prese su di sé la custodia dei suoi danni da lui arrecati.
La Ghemara obietta:
Se così è, enunciamo la sefa: Ma se il custode chiuse l'animale in un recinto ma VI SI APRÌ casualmente UNA BRECCIA NELLA NOTTE O VI APRIRONO UNA BRECCIA I PREDONI, E l'animale USCÌ E FECE DANNO - il custode È ESENTE dall'obbligo del risarcimento. Tutto ciò di notte, ma di giorno - è obbligato al risarcimento! Ma abbiamo detto che non prese su di sé la custodia dei suoi danni da lui arrecati!
La Ghemara propone una soluzione:
Così il Tanna intendeva dire: Se quel custode prese su di sé la custodia dei suoi danni cioé dei danni arrecati dal bue preso in custodia - allora è obbligato al risarcimento, se si aprì una breccia durante la notte o ve la aprirono i predoni, e il bue uscì e recò danno - è esente.
 

La Ghemara ritorna alla posizione di R'Elazar e obietta:
A si? Secondo R'Elazar il cortile di proprietà comune è da considerarsi un dominio pubblico e quindi i danni da dente o da zoccolo sono esenti da risarcimento e quelli da corno sono soggetti al solito regime - ingenuo metà e segnalato risarcimento intero. Ma ecco che R'Yosef ha insegnato: UN CORTILE COMUNE E UN ALBERGO - IN ESSI È OBBLIGATO al risarcimento PER danni provocati da DENTE E ZOCCOLO. R'Elazar viene confutato!
La Ghemara respinge l'obiezione:
Potrebbe dirti R'Elazar: Ma credi che non vi siano Baraitot che divergono tra loro? Ecco una Baraita che insegna così: QUATTRO PRINCIPI R'SHIMON BEN ELAZAR ENUNCIAVA A PROPOSITO DEI DANNI: 
OVUNQUE SIA DOMINIO 

1) DEL DANNEGGIATO E NON DEL DANNEGGIATORE - EGLI È OBBLIGATO IN TUTTO,

2) DEL DANNEGGIATORE E NON DEL DANNEGGIATO - EGLI È ESENTE DA TUTTO.

3) DI QUESTO E DI QUELLO, COME UN CORTILE COMUNE O UNA VALLE - VI È ESENTE PER DENTE E ZOCCOLO, PER L'INCORNATA, LA SPINTA, IL MORSO, L'ACCOVACCIAMENTOE IL CALCIO, L'INGENUO - PAGA MEZZO DANNO, IL SEGNALATO - PAGA DANNO INTERO.

4) NÉ DI QUESTO NÉ DI QUELLO, COME UN CORTILE CHE NON È DEI DUE - VI È OBBLIGATO PER DENTE E ZOCCOLO, PER L'INCORNATA, LA SPINTA, IL MORSO, L'ACCOVACCIAMENTOE IL CALCIO, L'INGENUO - PAGA MEZZO DANNO, IL SEGNALATO - PAGA DANNO INTERO.
La Ghemara sottolinea l'insegnamento della Baraita che riguarda la nostra discussione:
Ad ogni modo la Baraita insegna: UN CORTILE COMUNE O UNA VALLE - VI È ESENTE PER DENTE E ZOCCOLO mentre R'Yosef aveva affermato che vi è obbligato al risarcimento! Le due Baraitot si contraddicono a vicenda!
La Ghemara offre una spiegazione:
Quella Baraita là cioé quella dei quattro principi di R'Shimon ben Elazar parla di un cortile ad uso particolare di questo e di quello sia per quanto concerne il depositarvi i prodotti agricoli sia per quanto concerne il movimento dei buoi e per questo può considerarsi un dominio pubblico, in cui danni a prodotti agricoli non sono risarcibili e solo danni dovuti al corno vengono risarciti, quelladi R'Yosef invece parla di un cortile ad uso particolare di entrambi per depositarvi i prodotti agricoli ma non ad uso particolare di entrambi per il movimento dei buoi, di modo che agli effetti del dente corrisponderebbe al cortile del danneggiato perché entrambi vi possono depositare i loro prodotti agricoli, ma non possono farvi passare i loro buoi e quindi tale cortile non può essere considerato un dominio pubblico. Ciò si deduce anche dal fatto che qui nella Baraita di R'Yosef si insegna "a somiglianza di un albergo" in cui appunto è proibito introdurre buoi, mentre lì nella Baraita dei quattro principi si insegna "a somiglianza di una valle" dove son soliti pascolare i buoi. Puoi ben imparare da essa da tale spiegazione.
La Ghemara obietta:
La attaccò questa spiegazione R'Zera: Perché hai detto che il cortile ad uso dei prodotti agricoli e non a uso dei buoi è simile al cortile del danneggiato e vi è risarcimento per danni dovuti al dente? Siccome tale cortile è ad uso del deposito dei prodotti agricoli di entrambi, è necessario che sia adempiuto il versetto in Esodo, 22, 4 : E pascolò nel campo dell'altro, e ciò non si verifica perché quanto ai prodotti agricoli danneggiati il cortile è dominio di entrambi!
La Ghemara spiega:
Gli disse Abbaye a R'Zera: Siccome tale cortile non è ad uso dei buoi, e vi sono esclusi i buoi di entrambi si può chiamarlo il campo dell'altro.
La Ghemara conclude:
Disse R'Acha da Difti a Ravina: Possiamo dire che dal momento che le Baraitot non dissentono anche gli Amoraim R'Chisda e R'Elazar non dissentono? Possiamo infatti pensare che R'Chisda che obbliga al risarcimento in caso di danni da dente, lo fa in riferimento ad un cortile che è ad uso di deposito di prodotti agricoli e non ad uso di stalla per i bovini, e R'Elazar, che esenta, lo fa in riferimento ad un cortile ad uso generale, sia per prodotti agricoli che per buoi, che assomiglia quindi a un dominio pubblico.
La Ghemara conferma:
Gli disse Ravina a R'Acha da Difti: Sì, e se volessi dire che dissentono, dissentono sull'obiezione di R'Zera e la risposta di Abbaye. 
 

La Ghemara propone un esame approfondito di alcuni punti della Baraita dei quattro principi:
A proposito delle parole della Baraita QUATTRO PRINCIPI R'SHIMON BEN ELAZAR ENUNCIAVA A PROPOSITO DEI DANNI: OVUNQUE SIA DOMINIO 1) DEL DANNEGGIATO E NON DEL DANNEGGIATORE - EGLI È OBBLIGATO IN TUTTO, non è detto è obbligato "su tutto" cioé su ogni tipo di danno - dente, zoccolo e corno, ma è obbligato "a tutto", a risarcire tutto il danno anche nel caso di danno da corno ingenuo che normalmente paga mezzo danno.
La Ghemara si informa:
Da chi viene questo insegnamento?
La Ghemara risponde:
Si attribuisce a R'Tarfon che disse: IL CORNO STRAMBO che ha danneggiato per la prima volta, cambiando le proprie abitudini, NEL CORTILE DEL DANNEGGIATO - PAGA IL DANNO INTERO.
La Ghemara obietta:
Vediamo la sefa: 4) NÉ DI QUESTO NÉ DI QUELLO, COME UN CORTILE CHE NON È DEI DUE - VI È OBBLIGATO PER DENTE E ZOCCOLO. Cosa vuol dire NÉ DI QUESTO NÉ DI QUELLO? Diciamo che la Baraita voglia dire né di questo né di quello affatto ma di un altro che il fatto è avvenuto in un cortile che non era né del danneggiato né del danneggiatore ma di un terzo, ma è necessario che sia adempiuto il versetto in Esodo, 22, 4 : E pascolò nel campo dell'altro, e ciò non si verifica! Ma è ovvio,la Baraita vuol dire né di questo né di quello in comune ma di uno dei due cioé del danneggiato, e la sefa insegna: L'INGENUO - PAGA MEZZO DANNO, IL SEGNALATO - PAGA DANNO INTERO.
La Ghemara conclude: 
Va secondo Rabbanan di R'Tarfon che dissero: IL CORNO STRAMBO che ha danneggiato per la prima volta, cambiando le proprie abitudini, NEL CORTILE DEL DANNEGGIATO - PAGA MEZZO DANNO.
La Ghemara si meraviglia:
La resha va secondo R'Tarfon e la sefa va secondo Rabbanan?
La Ghemara risponde:
Sì, infatti disse Shmuel a R'Yehuda: Intelligentone, lascia stare la Baraita e vieni dietro a me, la resha va secondo R'Tarfon e la sefa va secondo Rabbanan.
La Ghemara porta un'altra interpretazione:
Ravina in nome di Rava disse: Tutta la Baraita va secondo R'Tarfon. E cosa vuol dire NÉ DI QUESTO NÉ DI QUELLO? Né di questo assieme a quello e né di quello assieme a questo, cioé in comune, quanto ai prodotti agricoli ma solo di uno cioé del danneggiato, di questo e di quello cioé di entrambi quanto ai buoi, e nei riguardi di danni da dente che danneggia i prodotti agricoli, tale cortile risulta il cortile del danneggiato, nei riguardi di danni da corno risulta un dominio pubblico.
La Ghemara fa notare
Ma allora quattro sono i principi di R'Shimon ben Elazar? Sono solo tre! Infatti il quarto principio è identico al primo!
La Ghemara risponde:
Disse R'Nachman bar Yitzchak: [daf 14b] Tre pincipi 1. Il dominio del danneggiato obbliga a pagare il danno intero anche se il corno è ingenuo, 2. Il dominio del danneggiatore è esente da ogni risarcimente, 3. Il cortile di proprietà comune è esente per danni da dente e zoccolo, e per danni da corno l'ingenuo paga mezzo danno e il segnalato paga danno intero. Tuttavia i danni avvengono in quattro posti perché c'è un cortile di proprietà comune in cui è esente per danni da dente e zoccolo, e c'è un cortile di proprietà comune in cui è obbligato al risarcimento per danni da dente e zoccolo quando tale cortile è a uso particolare del danneggiato per quanto riguarda i prodotti agricoli, ed è a uso di entrambi per quanto concerne i buoi.
 

Mishna: NESSUN DENARO. EQUIVALENTE DI DENARO. IN PRESENZA DEL BET DIN, E SECONDO LA TESTIMONIANZA DI UOMINI LIBERI, CORRELIGIONARI, E LE DONNE NELL'AMBITO DEL DANNO, E IL DANNEGGIATO E IL DANNEGGIATORE NEI PAGAMENTI.
 

La Ghemara domanda:
Cosa vuol dire NESSUN DENARO?
La Ghemara risponde:
Disse R'Yehuda: Niente che riguarda il risarcimento dei danni avverrà se non con denaro. Nella nostra Mishna viene insegnato ciò che insegnarono Rabbanan nella Baraita e quindi tale Baraita contiene l'insegnamento fondamentale: SE UNA MUCCA DANNEGGIÒ UN MANTO RITUALE nel cortile del danneggiato O SE UN MANTO RITUALE DANNEGGIÒ UNA MUCCA nel dominio pubblico, NON DICIAMO SIA DATA LA MUCCA IN CAMBIO DEL MANTO RITUALE O SIA DATO IL MANTO RITUALE IN CAMBIO DELLA MUCCA, MA SI FA UNA VALUTAZIONE MONETARIA del danno e in base ad esso sia fatto il risarcimento.
 

La Ghemara prende ancora in esame la prossima espressione della nostra Mishna:
Quando la Mishna dice EQUIVALENTE DI DENARO fa riferimento a quanto insegnarono Rabbanan nella Baraita: EQUIVALENTE DI DENARO - INSEGNA CHE IL BET DIN NON È TENUTO a riscuotere dal danneggiatore CHE DA BENI SUI QUALI C'É GARANZIA cioé terreni, MA SE IL DANNEGGIATO SI È AFFRETTATO A PRENDERE BENI MOBILI - IL BET DIN RISCUOTE PER LUI il risarcimento del danno DA ESSI e non lo obbliga a restituirli.
La Ghemara  prende in considerazione la Baraita riportata sopra:
Disse l'autore della precedente Baraita: EQUIVALENTE DI DENARO - INSEGNA CHE IL BET DIN NON È TENUTO a riscuotere dal danneggiatore CHE DA BENI SUI QUALI C'É GARANZIA cioé terreni.
La Ghemara chiede:
Cosa vuol dire?
La Ghemara risponde:
Disse Rabba bar Ulla: Equivalente di denaro vuol dire una cosa che vale ogni somma di denaro che si dà per esso, cioé un terreno.
La Ghemara chiede:
Cosa è mai questa cosa che fa si che il terreno valga ogni somma che si dà per esso?
La Ghemara spiega:
L'essere una cosa in cui non vi è pagamento eccessivo del tipo che se pagò così, cioé in eccesso rispetto al valore di mercato, il venditore è tenuto a restituire l'eccesso.
La Ghemara obietta:
Anche schiavi e contratti non hanno pagamento eccessivo! Quindi non solo terreni sono cose che valgono tutto il denaro che si paga per essi senza timore di dover restituire l'eccesso.
La Ghemara offre una spiegazione alternativa:
Piuttosto che essere una cosa in cui non vi sia pagamento eccessivo, disse Rabba bar Ulla: Equivalente di denaro vuol dire  una cosa che si acquista tramite denaro.
La Ghemara obietta:
Anche schiavi e contratti si acquistano tramite denaro.
La Ghemara conclude:
Piuttosto che essere una cosa che si acquista tramite denaro disse R'Ashi: Diciamo che un terreno è equivalente di denaro perché esso è un bene equivalente al denaro ma non è esso stesso denaro. Quelli invece - cioé beni mobili, schiavi e contratti - sono tutti denaro essi stessi. In altre parole, mentre essi possono essere portati di posto in posto e venduti sul posto e sono proprio come denaro, i terreni che possono essere venduti solo sul posto sono "equivalenti di denaro" e non denaro essi stessi.
 

La Ghemara porta un'obiezione a quanto detto sopra:
R'Yehuda bar Chinnena indicò una contraddizione tra le Baraitot a R'Huna il figlio di R'Yehoshua: si insegna in una Baraita: EQUIVALENTE DI DENARO - INSEGNA CHE IL BET DIN NON È TENUTO a riscuotere dal danneggiatore CHE DA BENI SUI QUALI C'É GARANZIA cioé terreni. Eppure è insegnato in un'altra Baraita: A proposito del risarcimento dei danni (Esodo 21, 34) EGLI DOVRÀ RESTITUIRE - PER INCLUDERE L'EQUIVALENTE DEL DENARO E PERSINO LA PULA.
La Ghemara tenta una prima spiegazione:
Qui nella Baraita che dice che non si riscuote che da beni immobili di cosa ci stiamo occupando? Di orfani il cui padre fece un danno e poi morì. In questo caso il Tanna dice che si riscuote solo da terreni. Tuttavia in altri casi si può riscuotere un danno anche da beni mobili.
La Ghemara obietta:
Se la Baraita parla di orfani, prendiamo in considerazione la sefa della Baraita che dice: MA SE IL DANNEGGIATO SI È AFFRETTATO A PRENDERE BENI MOBILI - IL BET DIN RISCUOTE PER LUI il risarcimento del danno DA ESSI e non lo obbliga a restituirli. E se si tratta di orfani, come mai il Bet Din riscuote per esso per il risarcimento del danno da essi cioé da beni mobili? La resha ha affermato che in caso di orfani il Bet Din non riscuote che dai terreni!
La Ghemara risponde:
Bisogna dire come disse Rava in nome di R'Nachman: Quando il danneggiato abbia preso quei beni mobili a risarcimento del danno in vita del padre. Anche qui il Bet Din riscuote dai beni mobili quando il danneggiato abbia preso quei beni mobili in vita del padre.
 

La Ghemara prende in considerazione un'altra espressione della nostra Mishna:
IN PRESENZA DEL BET DIN. Vuol dire che vengono presi in esame tutti i casi in cui i terreni sono dinnazi al Bet Din all'infuori del caso di uno che dopo aver fatto un danno vende i propri beni e successivamente quando i soldi ricevuti son finiti va al Bet Din per la causa relativa al danno. In tal caso il Bet Din non riscuote da terreni già in mano agli acquirenti, e il danneggiato esce perdente.
La Ghemara si meraviglia:
Forse che da questo si impara: Uno che prese a prestito e poi vendette i propri beni e successivamente si presentò al Bet Din, il Ben Din non riscuote per lui per il prestatore da essi dai terreni venduti dal prestatario? Ma noi abbiamo imparato che il Bet Din riscuote da terreni venduti.
La Ghemara corregge:
Piuttosto la nostra Mishna insegna che simili casi possono venir risolti da ogni Bet Din eccettuato un Bet Din di hediotot.
 

La Ghemara prende in considerazione un'altra espressione della nostra Mishna:
E SECONDO LA TESTIMONIANZA di testimoni dell'avvenuto danno. Ciò esclude uno che in assenza di testimoni ammette che il suo bue ingenuo abbia incornato e accetta la condanna alla multa e come tale viene esentato dal pagamento e successivamente vengono i testimoni che hanno visto il suo bue fare il danno. Egli resta esentato dal pagamento e la testimonianza successiva non viene presa in considerazione.
La Ghemara obietta:
Vada per chi sostiene che UNO CHE AMMETTE di essere tenuto al pagamento di UNA MULTA e grazie a questa ammissione viene esentato dalla multa E POI VENGONO I TESTIMONI che veramente il suo bue ha incornato, È ESENTE dal pagamento della multa, ma per chi sostiene che UNO CHE AMMETTE di essere tenuto al pagamento di UNA MULTA e grazie a questa ammissione viene esentato dalla multa E POI VENGONO I TESTIMONI che veramente il suo bue ha incornato, È OBBLIGATO al pagamento della multa, cosa si può dire?
La Ghemara risponde:
È la sefa in questo caso la continuazione della nostra Mishna ad averne bisogno infatti così continua la nostra Mishna:

È permesso copiare e divulgare la presente pagina a condizione che a capo e a piè pagina sia riportata la scritta da "Chavruta" di Rav Mordechai Goldstein